giovedì 26 dicembre 2013

C'era un sogno che non si poteva nominare, c'è un sogno che dobbiamo realizzare.

In ognuno di noi è connaturato il senso di giustizia. Ma nel corso della vita spesso per mancanza di energia e forza necessaria si cade nelle tentazione dell'abbandono e si pensa rassegnati di poter accettare i soprusi come destino ineludibile. Ma c'è un'energia interiore ed una legge morale dentro di noi che, come la vita stessa, non può essere imprigionata dalle circostanze. Ed il tempo stesso appare come un altro nemico che si oppone alla vita, alla gioia, al sorriso, alla speranza e che ci priva anch'esso della libertà.
Un uomo giusto vuole realizzare il suo sogno in Pace, è vero, ma a volte è necessario agire e smuovere le montagne per mantenere alti i valori fondanti del vero vivere per il bene comune e per la Verità.
Non si può permettere che ci sia divorzio nel matrimonio fra politica e giustizia. In questo matrimonio i figli devono essere la priorità e le anime del popolo, tutte, vanno educate alla responsabilità, alla saggezza, all'equilibrio.
Lo scopo ultimo della vita delle persone non può che essere il perseguimento della Verità, in tutti i suoi aspetti, in tutte le sue accezioni e della Felicità, nel rispetto delle regole che impongono inevitabilmente la giustizia come bilancia dell'equilibrio.
Spesso è difficile che il numero si associ al principio e cosi capita anche alla giustizia di rimanere in minoranza, ma trema la terra e corre la paura quando l'idea viene messa all'angolo.
Aristotele diceva che la giustizia è la virtù più efficace, e né la stella della sera, né quella del mattino sono così meravigliose:"nella giustizia ogni virtù si raccoglie in una sola. Ed è una virtù perfetta al più alto grado perché chi la possiede è in grado di usare la virtù anche verso gli altri e non soltanto verso se stessi."
Riflettendo sulle parole: Chi la possiede è in grado di usare la virtù anche verso gli altri!!! non può non veneire alla mente il messaggio di Gesù che disse ai suoi discepoli: « Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri »
L'Apostolo san Paolo lo ri-chiama ed in qualche maniera lo rinforza:  Chi ama il suo simile ha adempiuto la legge.
Eccoci dunque nel cammino dell'esistenza ancora qui, "scoperti", aspettando che si realizzi quel sogno che tuttavia oggi dipende da noi e per cui tanti hanno speso con Amore e vitalità le loro energie in passato.
C'è un nuovo cammino da compiere e nuove strade da tracciare.
Possiamo trasformarci nei protagonisti del sogno e plasmare mente e corpo alla virtuosa lotta per la conquista più grande, per lasciare un Tesoro vero, inestimabile, reale-Reale ai figli di questo Mondo.


C'era un sogno che non si poteva nominare, c'è un sogno che dobbiamo realizzare.

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