lunedì 1 dicembre 2014

Distruggere il parassita che si nutre delle nostre paure per far ripartire l'economia e per ridare Valore alle persone, alle cose, agli amici, all'amore.

Vogliamo davvero il bene della nostra società? Vogliamo davvero traghettare i nostri figli in un epoca migliore? Davvero abbiamo un'idea di "COSTRUZIONE"? Desideriamo davvero il benessere nostro e quello dei nostri vicini?
E' bene allora forse continuare nella nostra riflessione ed addentrarci in questioni che non abbiamo compreso totalmente, pienamente, ponendoci almeno dei dubbi se non sia il caso di rivedere certi sistemi che si sono ipertrofizzati sotto i nostri occhi.
Siamo davvero sicuri che il mercato si autoregolamenta e che le persone migliori e i prodotti migliori vincono la sfida sui mercati semplicemente per meritocrazia? Ci sono esempi che possono dimostrare il contrario? Ci sono delle ipocrisie che non siamo i grado di confessare a noi stessi?
Siamo sicuri che se ci fossero più regole e fare da contrappeso ad alcuni sistemi ipertrofizzati non sarebbe un bene per l'occupazione ed il mercato?
Siamo davvero certi che possiamo risolvere le cose attuali facendo lavorare di più quei pochi lavoratori assunti (in qualche modo) e non sarebbe forse meglio regolamentare una riduzione dell'orario di lavoro settimanale e favorire un reale aumento degli stipendi?
Vogliamo riflettere meglio che gli egoismi che portano a distruggere il proprio vicino, il "prossimo nostro" e tutti quei sistemi che creano diseguaglianza, alla fine, sono controproducenti per il sistema stesso?
Non è forse il caso di rivalutare una migliore organizzazione di rete sociale che non consideri il lavoro soltanto inteso come oggi?
Non è forse giunto il momento di togliere il velo a certe ipocrisie e valutare davvero in "piazza" se certe furbizie fiscali dei potenti e grandi (che portano capitali all'estero, ad esempio o che sfruttano il lavoro cercando di pagarlo sempre meno) non stanno progressivamente ipertrofizzando un ramo dell'albero che presto potrebbe cadere sotto il proprio stesso peso e abbiamo davvero considerato che l'albero a cui è stato succhiato tutto questa "linfa" si sta seccando a spese dello stesso ramo che sta ingrossando?
Davvero si spera che mettendo i lavoratori gli uni contro gli altri per classi e categorie alla fine si possa concertare meglio il mondo del lavoro?
Chi farà lavorare un fabbro o un muratore (per ristrutturare un bagno) se gli altri lavoratori di altre categorie avranno stipendi sempre più ridotti e se c'è ogni giorno chi tende a approfittare per sfruttare e sottopagare quello o quell'altro lavoro e lavoratore?
Forse è il momento di smetterla con le parole di ottimismo fine a se stesse, perchè gli anni passano e i semi non danno frutti.? Forse si deve cambiare ma in direzione delle masse, del popolo, redistribuendo dal basso ed aspettandosi che la ripresa riporti in circolo anche il resto? Forse se queste riflessioni avessero dato spunto a qualche cambiamento prima, oggi non saremmo ancora sull'orlo del prossimo baratro, in un cadere a gradoni che non ci sta portando a vedere certamente le Stelle che tutti sognavamo e sognamo per nostri figli, per i figli di questa Terra? Forse non stiamo guardando che in una guerra fra poveri del mondo, mentre il cibo macera nei Silos e le banconote dormono nei Caveau, la pigrizia e l'egoismo (di alcuni più di altri, a dire il vero) ci stanno ammazzando tutti, come vecchi annoiati della vita, incapaci di sognare un mondo migliore, terrificati, pietrificati dalla propria ignoranza.
In un economia in crisi ci sono Valori, abbandonati, può essere, negli ultimi anni, che possono moltiplicare il Capitale Umano, intangibile, straordianario racchiuso dentro di noi.
Magari possiamo trovare un modo per vincere l'incomunicabilità che ci rende deboli e avvicinare i linguaggi, cercando di cogliere l'essenza dei comportamenti per scoprire davvero l'amore e l'amicizia dove sono conservati per noi e per fare finalmente fuori quel mostro nascosto che è solo un parassista che si nutre delle paure dei più deboli.

mercoledì 15 gennaio 2014

Holiday? Italy!!!


Italy has been, since antiquity, the centre of history, culture and art.
.


If surfing the net you have known this blog, then for your next holiday, please, remember to buy a ticket to discover Italy.
Really!!!

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Solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma.

Johann Wolfgang Goethe
Viaggio in Italia-


Italy
Artistic wonders can be found everywhere-





new sensations?


A

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Abruzzo !!!


domenica 5 gennaio 2014

Discorso agli Ateniesi. (un discorso senza tempo e contro tutte le crisi)

Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.

Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.


Ad Atene, allora, gli Ateniesi facevano così: dovremmo ricordarcelo ogni giorno. Dovrebbe essere scritto in ogni luogo pubblico e dovrebbe essere insegnato nelle scuole.....e sopratutto il tempo avrebbe dovuto far crescere il seme di questi grandi ideali dentro di noi ed oggi dovremmo avere davanti una quercia grande, forte e possente mentre ancora sembra che la piantina sia piccola e fragile e necessiti del nostro aiuto e del nostro sostegno.